Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il miglior amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini; e ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stato. Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi di essi se ne ricordano). Perciò correggo la mia dedica:
A LEONE WERTH,
quando era un bambino.
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Così inizia la magica storia di questo grande bambino. O per meglio dire, così inizia a viaggiare la fantasia dell'autore. Mi scuserete se nel proseguo dell'articolo riporterò alcune citazioni del libro, ma credo che non esistano parole migliori per descrivere le sensazioni che alcuni scorci di esso riflettono in noi.
La storia in sé è molto semplice: sono descritte le avventure di un piccolo bambino, principe di un piccolo pianeta, così piccolo da poter assistere a più tramonti in un solo giorni; bastava che egli spostasse la sua piccola sedia per vederne uno dietro l'altro. Al Piccolo Principe piacevano tanto i tramonti. Egli possedeva tre vulcani, alti pressappoco come lui, dei quali spazzava il camino ogni giorno, per evitare disastri. Inoltre aveva una rosa, della quale si prendeva cura, la riparava dal vento, controllava che i bruchi non le mangiassero le foglie. Un giorno però conobbe uno stato d'animo nuovo, chiamato solitudine. Decise di partire per andare a visitare altri pianeti e conoscere altre persone, altri amici. In ognuno di essi regnava un personaggio strano, in ognuno di essi c'era qualcuno che poteva insegnargli qualcosa di nuovo. Così iniziano le sue vicende, raccontate in un linguaggio semplice, tale da poter essere comprensibile soprattutto ad un bambini.
A titolo di esempio trascrivo il dialogo del piccolo principe con un uomo d'affari, incontrato in uno dei tanti pianeti visitati. Questi aveva la convinzione di possedere le stelle:
"Io", disse il piccolo principe, "possiedo un fiore che innaffio tutti i giorni. Possiedo tre vulcani dei quali spazzo il camino tutte le settimane. Perché spazzo il camino anche di quello spento. Non si sa mai. È utile ai miei vulcani, ed è utile al mio fiore che io li possegga. Ma tu non sei utile alle stelle..." L'uomo d'affari aprì la bocca ma non trovò niente da rispondere e il piccolo principe se ne andò . Decisamente i grandi sono proprio straordinari, si disse semplicemente durante il viaggio"
Dopo tanto vagare il Piccolo Principe giunge sulla Terra. L'arrivo viene descritto non dal punto di vista del nostro piccolo protagonista, ma dall'autore in prima persona reduce da un'incidente aereo che lo costringe a duri giorni nel deserto. Ed è proprio lì che lo scrittore fa la conoscenza di questo strano esserino. Piano piano sembra dimenticarsi del suo guasto aereo e rimane lì, per ore, per giorni, ad apprendere tutto quello che una così piccola creatura può insegnargli.
"Tu , tu avrai delle stelle come nessuno ha"
"Che cosa vuoi dire?"
"Quando tu guarderai il cielo, la notte,
visto che io abiterò in una di esse,
visto che io riderò in una di esse,
allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.
Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!
Leggete con attenzione tutto quello che viene raccontato, aprite il cuore ad ogni singola parola che viene detta, provate a captare il significato recondito, l'emozione che l’autore vuole trasmettere, lasciatevi trasportare dall'energia di un bambino che con la sua ingenuità è l'unico in grado di capire veramente cos'è la felicità.Un testo unico intriso di morali che fa parte, purtroppo, di uno dei pochi lavori di questo autore. Per assimilare appieno il succo del libro dobbiamo evitare il classico errore di pensare a un libro per bambini come semplice e scontato. Se si riesce ad aprire il cuore, si è in grado di captare più insegnamenti da questo tipo di libri che da uno di quelli cosiddetti "impegnati". L'autore ci insegna che il mondo, visto con gli occhi di un bambino, è ciò che di più bello e limpido si possa vedere.
NOTE sull'autore: Antoine De Saint - Exupèry: Come sappiamo a volte il destino è beffardo. Come avviene nel suo romanzo, l'autore ha un incidente aereo nel 1944. A differenza del suo scritto però questo incidente gli sarà fatale... Nel 2000, nel centenario della sua nascita gli viene intitolato l'aeroporto di Lione, ex Lyon Satolas
Vi lascio con l'ultima, straordinaria citazione..
Buona lettura
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
[...]
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.
L'ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI
PS:Questo è lo slogan 2009 del FNAC per la giornata mondiale del libro:
Ritengo che "Il Piccolo Principe" sia uno dei capolavori della letteratura. Dietro le parole così delicate, i dialoghi così schietti e sinceri, uniti alla visione pulita e incontaminata che solo un fanciullo può avere si celano grandi insegnamenti.
RispondiEliminaPorto sempre con me il ricordo dei dialoghi tra il Principe e la Volpe... e ogni volta che penso a quanto sono stato addomesticato da qualcuno, che magari ho perso... magari soffro, ma ci ho guadagnato davvero il colore del grano :-)
io penso la stessa cosa... il dialogo della volpe è veramente toccante... l'ho preso quasi come insegnamento di vita =). anche io sono stata addomesticata... e anche io soffro ma ci guadagno il colore del grano, fa male... ma è bellissimo...
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