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giovedì 9 aprile 2009

Attualita' – Il lavoro (precario) nobilita l'uomo?

Sono tremendamente avvilita e amareggiata per la situazione lavorativa in cui si trova l'Italia. Al giorno d'oggi, in un gruppo di amici, 5 su 10 hanno un lavoro, 1 su 5 ha un lavoro a tempo indeterminato sicuro e stabile, il resto sono precari. Dei 5 rimanenti 3 hanno superato l'età per la quale lo stato, grazie al contratto di apprendistato, sovvenziona il loro stipendio, e 2 sono mantenuti dai genitori i quali guadagnano abbastanza per insegnare ai propri figli che è inutile andare a lavorare quando mamma e papà ti comprano la macchina e ti mettono benzina ogni volta che vuoi uscire. Mi sento fortunata in questo, mi sento fortunata a pensare che mia madre e mio padre mi abbiano insegnato il valore dei soldi e del risparmio. Niente ci è dovuto, tutto è da guadagnare. Su questo non ci piove. Mi chiedo solo per quale motivo i datori di lavoro nel privato si credono tutti potenti, dittatori, ricchi e senza un briciolo di amore per il prossimo ma solo per loro stessi? Perché oltre a darti un lavoro provvisorio, sempre in bilico, e retribuito poco, si sentono in dovere di poterti trattare male?.
Chiarisco cosa significhi per me male: arrivare al lavoro e non essere neanche salutati, sentire per ore e ore solamente ordini senza una parola educata e gentile, Lavorare 10 ore, quando sul contratto previste ne risultano 8. Avere 1 ora e mezza di pausa, ma farsene effettivamente solo 1 scarsa. Trovare sulla busta paga a fine mese giorni di malattia scalati, mai fatti! Essere ripresi per cose non sbagliate, Sentirsi DENIGRATI perché si è un po' stanchi, e non potersi rivoltare, non potersi difendere, non poter sputare veleno anche se ne hai la bocca piena. Per cosa? per poche centinaia di euro che ti servono per andare avanti, per sognare un futuro con la persona che ami, ma questo futuro... QUANDO ARRIVERA’? Ogni santo giorno si cerca di trovare qualcosa di meglio, si cerca sempre di trovare quel benedetto posto fisso, sicuro, che ti permetta di fare progetti, ma qui sembra che i progetti possano farli solo quelli che hanno i genitori che guadagnano 6 mila euro al mese, o chi ha un parente in grado di raccomandarlo. E noi povera gente comune? Noi che siamo più capaci e in gamba di molti altri.. Noi che desideriamo solo una casetta per poter vivere tranquilli con i nostri bambini, perché pur sudando non possiamo averla?
Questa è la situazione dei giovani di più di mezza Italia...
Sono vicina a tutti.

1 commento:

  1. Daniè, il mondo gira per il verso sbagliato sopratutto perchè nessuno alza la testa. I sindacati non sono più sindacati, i movimenti studenteschi non sono più "movimenti", ma circoli pre-partitici. Ormai nessuno si fa più carico dell'italiano medio. Ci sono inoltre un paio di cose che potrei dirti sul business degli immobili...della "casetta" tanto ambita.
    Le case non vanno a male come il pesce, quindi ai costruttori conviene aspettare anche 2 anni pur vendere al prezzo che dicono loro...tanto prima o poi qualcuno cede al prezzo alto. E il prezzo non scende...e il mutuo non ce lo danno...

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